domenica 6 giugno 2010

La mia esperienza con il blog

All'inizio di questo corso ero molto scettica, sia nei confronti delle mie capacità che nella capacità di questo corso di farmi imparare qualcosa di utile.
Non so in base a cosa valuterà i blog, ma la cosa che ho apprezzato del suo insegnamento non sono stati certamente gli assigment, ma il non mettere vincoli e la libertà di scegliere e imparare quello che più si confaceva a noi.
Da un punto di vista prettamente informatico devo ammettere che non ho imparato moltissimo, ma ho imparato cose che personalmente ritengo più utili per me; per esempio ho capito che non è proficuo essere pregiudizievoli e scettici, due cose molto negative nella sfera della conoscenza e dell'apprendimente; ho capito che avere un blog non ne implica un solo utilizzo. Per come l'ho concepito io è un pò come se un blog riflettesse il modo di essere di ognuno.
All'inizio mi sono limitata a scegliere un modello ed infarcirlo con foto o commenti..ho proseguito con qualche assigment, ma solo ora, alla fine, ho capito che ne vorrei fare un altro utilizzo.
Fin da piccola il mio sogno era quello di fare la giornalista e comunque mi sono sempre interessata all'attualità, in ogni sua sfumatura. Amo conoscere e apprendere, leggere e informarmi.Forse è per questo che mi è venuto in mente un uso alternativo del mio blog..
Non so se a lei è mai capitato, ma da quanto è forte il mio desiderio di conoscenza, vorrei far provare anche ad altri qst sensazione.E' per qst che sono arrivata a pensare di poter pubblicare sul mio blog degli articoli molto interessanti riguardanti l'area della sanità e della salute..aggiornamenti, curiosità, innovazioni...
Prenderei questi articoli da un settimanale molto conosciuto che tratta solitamenti questi argomenti.
Probabilmente lei penserà che sarà un semplice esercizio di scrittura..
Mi auguro che non sia così..
Magari in futuro potrei maturare altre idee..
Intanto la ringrazio per aver fatto sì che questo corso non fosse come tutti gli altri corsi di informatica!

Quando si vive dentro gli ospedali, capita spesso di notare che chi davvero instaura un rapporto di vicinanza con gli ammalati sono gli infermieri.Da sempre sottovalutatai, nel nostro paese, rispetto alle mansioni e alla responsabilità che vengono loro attribuite, sono coloro che conoscono precisamente le condizioni degli ammalati ricoverati: sanno tutto, non solo se la terapia sta facendo effetto e se le condizioni di salute migliorano o peggiorano.
gli infermieri conoscono molto di più, sanno se il loro paziente ha mangiato, se ha fatto una passeggiata, se ha ricevuto una visita che lo ha messo di buon umore.
Si fermano a palare nella stanza, scherzano e i malati si affezionano e nutrono molto spesso un sentimento di gratitudine più forte verso di loro che verso il medico che hanno incrociato sì e no cinque minuti, avolte snza riuscire a compenderne fino in fondo le parole.